Nintendo ha recentemente confermato che rimarrà fedele alla propria filosofia riguardo i sistemi di ricompensa per i giocatori, scegliendo ancora una volta di differenziarsi dai concorrenti. Secondo quanto dichiarato da Bill Trinen, vice presidente of player and product experience di Nintendo, la futura Switch 2 (preordinabile qui) non implementerà un sistema centralizzato di achievement o trofei, mantenendo così la propria identità distintiva nel panorama videoludico. Una scelta che riafferma la visione unica di Nintendo riguardo l'esperienza di gioco, concentrata più sul divertimento puro che sulla competizione per sbloccare riconoscimenti virtuali.
La notizia è emersa durante un'intervista rilasciata da Trinen a Polygon, quando alla domanda sull'eventuale introduzione di un sistema di achievement sulla futura console, ha risposto con un secco "no" che non lascia spazio a interpretazioni. Una decisione che conferma la volontà di Nintendo di percorrere una strada autonoma e indipendente rispetto ai competitor, che da anni hanno fatto degli achievement una componente standard delle loro piattaforme.
Mentre PlayStation vanta i suoi Trofei e l'ecosistema Microsoft/Steam ha consolidato il sistema di Achievement, Nintendo continua a rimanere l'unico dei tre grandi produttori a non offrire un meccanismo centralizzato di obiettivi sbloccabili. Questo non impedisce agli sviluppatori di implementare sistemi di sfide all'interno dei singoli titoli, ma senza l'integrazione a livello di piattaforma che permette di tracciare e confrontare i progressi attraverso l'intera libreria di giochi.
Le speranze dei fan erano state brevemente riaccese dall'annuncio delle "Nintendo Switch 2 Edition" di The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Tears of the Kingdom, che includeranno un sistema di obiettivi sbloccabili tramite l'app mobile Nintendo. Tuttavia, è ora chiaro che si tratterà di un'eccezione specifica per questi titoli e non di un'anteprima di una funzionalità di sistema.
La decisione riflette la filosofia di Nintendo, che ha sempre privilegiato un approccio al gaming più incentrato sull'esperienza ludica in sé piuttosto che su meccanismi esterni di gratificazione. Una visione che può essere vista come antiquata da alcuni, ma che altri considerano un atto di purezza videoludica in un'industria sempre più orientata verso meccaniche di engagement e retention tipiche dei servizi digitali.
Nello stesso ciclo di interviste, Trinen ha anche affrontato un altro tema caldo per i futuri possessori di Switch 2: il prezzo dei giochi. Parlando con IGN, ha difeso il costo di 90 euro previsto per Mario Kart World, sottolineando che Nintendo adotterà un approccio caso per caso per determinare il prezzo dei titoli sulla nuova console, una posizione che ha già suscitato accese discussioni nelle comunità online.
Questa strategia di pricing flessibile, insieme alla decisione di non implementare achievement, dimostra come Nintendo continui a operare secondo logiche proprie, talvolta in controtendenza rispetto alle pratiche consolidate del settore. Una filosofia che nel corso degli anni ha costruito un rapporto peculiare con la propria base di utenti, basato più sull'unicità dell'esperienza offerta che sull'omologazione agli standard dell'industria.